Come coltivare il pleurotus ostreatus

Come coltivare il pleurotus ostreatus in maniera ottimale

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il fungo pleurotus ostreatus, in Italia veniva raccolto in natura e apprezzato già da molto tempo ed era conosciuto con diversi nomi: gelone, orecchietta, ostricone, sbrisa, melina. I vari termini usati indicano alcuna delle caratteristiche del fungo.

Il pleurotus è un fungo carnoso e delicato di colore variabile dal grigio al bruno.

Utili consigli sulla coltivazione del Pleurotus Ostreatus!

E’ neccesario rispettare alcuni parametri per coltivarlo in maniera ottimale.

Periodo ottimale di coltivazione: Autunno, primo Inverno e Primavera, ovviamente si può coltvare tutto l’anno fai da te.

  • Temperatura: 15 -20°C
  • Umidità relativa dell’aria : 90% – umidità relativa del substrato 65/75%
  • Nebulizzare i composti 2/3 volte al giorrno in caso di ambienti secchi, viceversa 2 volte ogni 2 giorni in ambienti umidi
  • I composti non devono essere esposti mai al sole diretto e vento
  • E’ indispensabile però luce di penombra di giorno e non al buio totale.

Il fungo raggiunge la maturazione 8/10 giorni dopo la comparsa dei primi carpofori, (i piccoli funghetti) ed è necessario aumentare l’umidità dell’aria fino all’90% circa, evitare un eccessivo abbassamento della temperatura questa operazione può essere effettuata mettendo la balletta su un sacco bagnato posto sotto la stessa e procedendo a spruzzature di acqua nebulizzata.

È chiaro che in ambienti già umidi sono ideali. Per la produzione bisogna tenere la balletta lontano dai raggi del sole e dal vento, è indispensabile la luce del giorno, quindi non conservate in locali bui.

Se nello stesso locale sono coltivate molte ballette è opportuno, dunque, effettuare molti ricambi d’aria durante la produzione. Dopo che è iniziata la fruttificazione si rammenta di tenere sempre alto il tasso d’umidità, i funghi usciranno dai fori già opportunamente predisposti, non è consigliabile fare altri fori.

Non appena vedrete crescere i funghi è opportuno procedere a delle bagnature di tanto in tanto, si consiglia sempre con nebulizzate. Potete raccogliere non appena la cappella s’ingrosserà ed il bordo prima ricurvo tenderà a raddrizzarsi. I funghi vanno estirpati con una leggera rotazione e non tagliati alla base, in quanto è necessario, per avere un’altra riproduzione, di lasciare libero il foro fino a rivedere la paglia.



La produzione:

La produzione dei funghi avrà una durata di circa 15-20 giorni successivamente non fate nulla, lasciate il composto a riposare non innaffiate fino a quando non vedrete rispuntare nuovamente i funghi per una successiva volta questa è chiamata (volata) e riprocedere così come avete fatto per la volata precedente, in tutto si possono avere da due a quattro volate, dipende dalla cura con cui è stato tenuta la balletta.

Durante la produzione, i funghi possono produrre delle spore che potrete vedere sotto forma di polverina bianca, non allarmatevi è un indicatore che i funghi hanno raggiunto il massimo della loro maturità e quindi vanno raccolti e consumati.

Il clima:

Influisce ed è di fontamentale per coltivazione del Pleurotus Ostreatus, anche se è chiamato gelone per la sua caratteristica di fruttificare anche in inverno, con temperature comprese tra 4 e 20°C.
Il sole troppo caldo o il vento troppo forte impediscono la fruttificazione in parte o del tutto.
La siccità è un nemico letale, per cui il grado di umidità dell’ambiente di coltivazione gioca un ruolo decisivo.

L’umidità ambientale dovrebbe essere simile a quella delle giornate autunnali dopo le piogge, nell’ordine dell’80/90% circa con temperature tra 15 e 20°C.
Questi livelli di umidità, si cerca di ricrearli negli altri periodi con nebulizzazioni di acqua frequenti sul composto e sui funghi stessi.

Nella coltivazione è importante la circolazione dell’aria, che ha la funzione di omogeneizzare le condizioni all’interno del locale in cui si coltiva, e può essere ottenuta attraverso dei ventilatori oppure delle aperture laterali su tutto il perimetro del locale.
La necessità di cambiare l’aria con quella esterna soddisfa due condizioni importanti:

  • Allontanare l’anidride carbonica prodotta dai funghi, e abbassare le temperature ove sia necessario.

Mentre questa operazione un pò più complicata in inverno, in quanto in presenza di temperature rigide all’esterno.
In questo caso il ricambio dell’aria va ridotto e sostituito in parte con un ricircolo dell’aria interna.
In generale bisognerebbe completamente cambiare l’aria nell’ambiente di coltivazione diverse volte in un’ora.

Igiene:

Nella coltivazione dei funghi la prevenzione è fondamentale.
Prima di riporre a dimora il composto è necessario disinfettare i locali con prodotti a base di sali quaternari d’ammonio, avendo cura di aver rimosso ogni possibile residuo organico.
Tali prodotti hanno un’azione batterica e sporicida allo stesso tempo.

E’ buona norma utilizzare in via preventiva anche un’insetticida larvicida, soprattutto sulle pareti e sulle testate dei locali per prevenire eventuali infestazioni di moscerini.
E’ indispensabile che i locali di coltivazione siano facilmente pulibili e lavabili, con superfici lisce e non porose.

Il pavimento deve essere quanto più possibile compatto e non dare adito a ristagni d’acqua, meglio se ricoperto da uno strato di cemento o in alternativa da un telo pacciamante, filtrante, antiscivolo.
In alcuni casi si utilizza della calce idratata da stendere sul terreno, quando non c’è cemento, né il telo protettivo.
Il locale dovrà essere servito da rete idrica, per effettuare le innaffiature giornaliere, dovrà essere situato in maniera protetta dai venti dominanti, specie se provenienti dai quadranti di nord.

Ecco un punto di riferimento dove puoi incominciare la tua avventura nella coltivazione dei funghi!

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